KREUZBERG RACCONTATA DA WOLFGANG MÜLLER

La nostra prima intervista è con Wolfgang Müller, artista, scrittore, musicista ed esperto dell’Islanda. 

Wolfgang è uno dei Kreuzberger (a Berlino c’è una forte identificazione e appartenenza al quartiere in cui si vive, anche con molta ironia) più famosi e ha segnato l’underground musicale e artistico berlinese sin dall’inizio degli anni ’80.

Die Tödliche Doris, cult band berlinese creata da Wolfgang Müller

Ha anche fatto parte di una band, i Die Tödliche Doris, band conosciuta anche a livello internazionale.

Curatore di innumerevoli mostre, autore di libri e scrive per la pagina culturale del quotidiano “Junge Welt”.

Uno dei suoi ultimi libri è Valeska Gert. Ästhetik der Presenzen”(Martin Schmitz Verlag), a cui ha fatto seguito la mostra su Valeska Gert “Die Pause” al Hamburger Bahnhof – Museum für Gegenwart (Berlin).

INTERVISTA A WOLFGANG MÜLLER

Wolfgang è uno degli interessanti personaggi berlinesi che ho conosciuto frequentando il Möbel Olfe, uno dei kneipe (sono i bar aperti di solito di sera) più frequentati di Kreuzberg.

Wolfgang, da quanto tempo vivi a Berlino e a Kreuzberg?

Mi sono trasferito a Berlino Ovest da Wolfsburg, la mia città natale, nel 1979.

Ho vissuto per un breve periodo nei quartieri di Wedding e Steglitz, e dal 1982 abito a Kreuzberg 36 (Kreuzberg 36 è la parte sud-est, mentre Kreuzberg 61 è la parte sud-ovest, i numeri si riferiscono ai vecchi codici postali in uso fino all’inizio degli anni ’90, ndr)

Come era Kreuzberg quando sei arrivato all’inizio degli anni ’80?

A Kreuzberg la maggior parte delle case erano con il riscaldamento a carbone e gli appartamenti non avevano il bagno e la doccia.

Nelle piscine pubbliche del quartiere di Schöneberg c’era una sezione extra, in cui le persone che non avevano il bagno a casa potevano utilizzare una vasca da bagno quando facevano il biglietto per entrare in piscina.

Dove abitavo io c’era solo la toilette, ed era situata sulle scale. Allo stesso tempo, però, gli affitti erano economici.

Io pagavo meno di 100 euro per 45 mq.

A Kreuzberg vivevano molte persone di origine turca che spesso avevano redditi bassi e molte persone che provenivano dalla Germania dell’Ovest, allora definita come “il miracolo economico”, e che fuggivano da quella società benpensante e chiusa.

Cosa ha significato “die Wende” (il processo di cambiamento avvenuto in diverse fasi che ha portato la Germania dell’Est dal socialismo all’economia di mercato e al capitalismo, uno delle fasi è stata la caduta del Muro)?

Con l’apertura del confine Kreuzberg cambiò in fretta.

Dopo che Berlino tornò ad essere la capitale, il cambiamento diventò ancora più radicale. Dal momento in cui la Germania dell’Est cessò di esistere, lo stato della Germania dell’Ovest non ebbe più bisogno di tenere in grossa considerazione le conquiste sociali per cui si era lottato duramente all’ovest.

L’attuale cancelliera Angela Merkel, cittadina della ex Germania socialista, ha fatto parte della FDJ (l’organizzazione giovanile della DDR) come segretaria della propaganda fino alla “Wende”.

Una persona totalmente allineata che mai andò contro le situazione repressive nella DDR (Repubblica Democratica Tedesca).

Quando cadde il Muro, lei sedeva comodamente in una sauna, come lei stessa ha raccontato.

Per questo oggi si può anche permettere di rappresentare la svolta neoliberale più estrema della Germania unita: non conosce per niente la Germania dell’Ovest prima del 1989.

La Germania federale tedesca prima del 1989 era sostanzialmente orientata verso il sociale. Negli anni ’70 venne stabilito che anche i figli degli operai come me, avessero la possibilità di frequentare il ginnasio, che ogni persona avesse il diritto allo studio anche quando i genitori avevano pochi soldi o non ne avevano per niente.

Con questo messaggio si voleva dimostrare alla DDR: guardate, anche da noi all’Ovest i figli degli operai hanno buone possibilità.

Oggi, sotto il governo di Angela Merkel, una cosa del genere non ha più alcuna importanza. Oggi il neoliberalismo va verso la “propria iniziativa” individuale, che vuol dire: le discriminazioni strutturali verranno semplicemente spiegate come cose secondarie o addirittura negate.

Cosa è Berlino per te e cosa la rende così speciale?

Nonostante tutto c’è una crescente resistenza contro il neoliberalismo e la totale commercializzazione, anche a Kreuzberg.

Sono ottimista, e spero che gli abitanti di Kreuzberg non si lascino sopraffare dagli speculatori.

E mi auguro che le persone che nella vita pensano soprattutto ai soldi e al profitto, si sentano a Kreuzberg non benvenuti e a disagio.

Negli ultimi anni molti giovani provenienti da diversi Paesi si sono trasferiti a Kreuzberg.

Sarebbe favoloso se potenziassero la rete di contatti fra loro e costituissero una forza che vada contro il blocco dei potenti, un blocco sociale che per proteggere il proprio interesse economico utilizza il razzismo, il sessismo, l’omofobia o il classismo.

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