La Guerra Fredda a Berlino: Karl-Marx-Allee vs Hansaviertel
LA GUERRA FREDDA E LE STRADE A BERLINO
Karl Marx Allee a Berlino Est e Hansaviertel a Berlino Ovest sono due tipici esempi della concorrenza fra i due blocchi durante la Guerra Fredda, ed anche due differenti modi di concepire il piano di ricostruzione della città alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Un tour alternativo che vi farà conoscere Berlino e la sua storia così particolare.
KARL-MARX-ALLEE, “LA VIA DEL FUTURO”
“La via del futuro”, e cioè il concetto architettonico e simbolico della strada che doveva presentare al mondo l’appena nata DDR: la via verso una nuova epoca ed un nuovo futuro.
Strade ampie, dritte senza curve, moderne ed esteticamente belle.
All’inizio degli anni ’50 il partito unico (SED) chiamò tutta la popolazione a partecipare alla costruzione del boulevard socialista Karl-Marx-Allee, si formarono gruppi di lavoro a cui parteciparono tantissimi cittadini, dagli studenti ai lavoratori.
“Il piano di costruzione e ricostruzione di Berlino nell’anno 1952 sono un compito politico di particolare importanza. Sono un grande esempio di pacifica ri-costruzione e mostrano alla popolazione di Berlino Ovest e alla Germania Ovest di quale prestazione i lavoratori sono capaci quando sono liberi dal dominio imperialista e non sottomessi al comando dei governi anglo-americani“.
Questa citazione tratta da una discussione interna del SED spiega tutto.
HANSAVIERTEL E LA NUOVA BERLINO DEL DOPOGUERRA
Ovviamente all’Ovest non si ragionava in modo diverso e quindi, una volta trovatisi davanti all’imponente Stalinallee (così all’epoca si chiamava Karl-Marx-Allee), iniziarono un progetto per la costruzione di quello che doveva essere il simbolo di prestigio dell’Ovest.
Hansaviertel doveva diventare lo specchio della nuova Berlino del dopoguerra: ricca, moderna, efficiente.
Questa “competizione” ha fatto la fortuna di Berlino, ad oggi l’unica città che ha tanti edifici di rappresentanza doppi. Personalmente trovo tutto ciò molto affascinante, le tracce ancora ben presenti di questi due mondi sono una delle caratteristiche che rendono Berlino così particolare.
KARL-MARX-ALLEE: UN PO’ DI STORIA
Karl-Marx-Allee è stata costruita in due fasi diverse tra il 1949 e il 1961, tanto che ancora oggi si notano due stili molto differenti.
La prima parte inizia da Strausberger Platz e finisce a Niederbarnimstrasse (poco dopo Frankfurter Tor). Karl Marx Allee è un boulevard lungo più di 2 km e largo 90 metri con gli edifici in stile “Zuckerbäckerstil” (“torta nuziale”, tipico stile stalinista). La seconda fase di costruzione è in tipico stile moderno degli anni ’60.
La prima parte di Karl-Marx-Allee è parte dell’imponente piano di ricostruzione nazionale a cui la popolazione prese parte.
Ai lavoratori e volontari che parteciparono al progetto fu promessa l’assegnazione di uno degli appartamenti dei prestigiosi palazzi del viale.
Dal 1990 Karl Marx Allee è nella lista dei monumenti dell’UNESCO.
Tra gli edifici in stile sovietico si trovano anche delle case (all’altezza della fermata della metropolitana di Weberwiese) che si rifanno lo stile Bauhaus degli anni’20: l’idea era quella di offrire abitazioni di uguale standard alle persone indifferentemente dalla loro appartenenza sociale.
Quando però il SED nel 1949 andò al potere, bocciò questo tipo di piano edilizio considerando queste case “case per borghesi” (così le definì Walter Ulbricht, segretario generale del SED).
Dopo questa bocciatura, l’architetto Hans Scharoun si trasferì a Berlino Ovest dove più tardi costruì la Philarmonie e la Staatsbibliotek.
Nella Strausberger Platz ci sono due grattacieli: Das Haus Berlin (la casa di Berlino) e Das Haus des Kindes (la casa del bambino).
Il primo era il centro gastronomico della città con all’interno un ristorante, un bar e una enorme sala da ballo, il secondo era stato creato per i bambini.
Oggi vi si trovano abitazioni. Karl-Marx-Allee era anche un centro di locali e negozi, oggi non è rimasto quasi più niente di quel periodo a parte (mi riferisco a questa prima parte del viale) il Café Sybille che all’epoca si chiamava “Milchtrinkhalle” e che oggi ha all’interno un museo sulla storia del grande viale.
Karl Marx Buchhandlung (la libreria Karl Marx) che è bellissima internamente, all’epoca era su due piani, con una vasta offerta di letteratura.
Frankfurter Tor (incrocio Karl-Marx-Allee con Warschauer Strasse) con le Frankfurter Türme (le due torri ai lati della strada) che furono costruite alla fine degli anni’50 dall’architetto Hermann Henselmann, che era anche responsabile del progetto architettonico.
Per la costruzione della seconda parte di Karl-Marx-Allee, il concept cambia e va nella direzione della competizione con Berlino Ovest dove nel frattempo era stato costruito Hansaviertel.
La competizione era tra quale dei due “blocchi” avrebbe costruito gli edifici più moderni, più belli e con i migliori standard di vita agli abitanti.
Inoltre c’era la necessità di completare il boulevard, la strada doveva congiungersi con Alexanderplatz (la piazza simbolo di Berlino Est e di tutta la Germania dell’Est).
Si abbandona lo stile un po’ pomposo della prima parte del viale, perché troppo costoso, e si costruiscono Plattenbauten, i palazzi prefabbricati da 8 e 10 piani, più economici e funzionali.
Nel 1963 fu inaugurato Kino International (cinema International): qui si incontravano anche le personalità del cinema della DDR con i funzionari dello Stato (vicino al bar del cinema in una sala nascosta che tutt’ora si chiama “Honecker-Lounge”).
Kino International è anche oggi uno dei più importanti cinema della città, ed internamente è rimasto così come era allora.
Oggi oltre alla normale programmazione di film, vengono organizzati anche party e manifestazioni culturali. Alle spalle del Kino International si trova l’Hotel Berolina, che rappresentava l’esempio di hotel moderno a Berlino Est (all’interno c’erano anche due ristoranti e una sala per conferenze), oggi è la sede degli uffici del quartiere di Mitte.
Il Mocca Milch Bar era il punto di incontro dei giovani artisti della scena musicale, tra i quali Nina Hagen.
Oggi ci sono tre locali: Eis-Henning, Lumumba e Albert’s. Nella strada dietro all’edificio ex-Mocca Milch Bar c’è il Friseursalon City Kosmetik (oggi col nome di Elegant Haarmode), il parrucchiere frequentato anche dagli esponenti del partito.
Café Moskau era il più grande ristorante di Berlino e all’interno si trovavano anche un bar, una sala da ballo e una galleria. Dopo essere stato chiuso per un po’ di tempo, riaprirà come club gestito dal gruppo dell’E-Werk.
HANSAVIERTEL: LA STORIA E COSA VEDERE
Hansavirtel si trova nella parte sud-ovest del distretto di Mitte, non lontano dal Siegessaeule.
ll quartiere Hansa fu quasi completamente distrutto dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Foto @ Fridolin freudenfett CC BY-SA 4.0
Del vecchio quartiere sono rimaste solo una trentina di case, e proprio per questo motivo che Hansa doveva diventare il simbolo della ricostruzione della città nel dopoguerra.
Nel 1946 il consiglio del controllo alleato diede il compito all’architetto Hans Scharoun (già visto in precedenza per Karl-Marx-Allee) di sviluppare un piano di costruzione per Berlino.
Foto @ Gunnar Klack CC BY-SA 4.0
Alla fine del 1949, però, il piano edilizio si ridusse a Berlino Ovest, visto che si erano costituiti i due diversi Stati.
Scharoun costituì “Interbau”, la versione BRD del piano di ricostruzione della DDR: furono invitati 53 architetti provenienti da diversi Paesi, fra questi Alvar Aalto, Egon Eiermann, Walter Gropius, Arne Jacobsen, Oscar Niemeyer e Max Taut.
Il motto era: “Stadt der Morgen“ (la città del domani).
Foto @ Gunnar Klack CC BY-SA 4.0
Hansaviertel doveva essere l’esempio di modernità abitativa, palazzi di vario stile, verde, scuola, biblioteca, chiesa, area commerciale stazione della metropolitana Hansaplatz (la piazza centrale del quartiere) per mostrare al blocco sovietico di cosa l’Ovest era capace e del benessere che quel sistema portava.
Le costruzioni sono di tre tipi: il primo è di costruzioni da uno e due piani, il secondo di palazzi da 4-10 piani e il terzo di palazzi che arrivano fino a 10 piani.
Dal 1995 gli edifici di Hansaviertel sono patrimonio monumentale nazionale.
Per conoscere Hansaviertel piu’ da vicino, ti consiglio di leggere l’articolo: Il quartiere delle star dell’architettura