Ci sono tracce della DDR sono ancora ben visibili nonostante i veloci e, a volte, drastici cambiamenti iniziati subito dopo la Riunificazione tedesca. L’arte urbana a marchio DDR è uno degli aspetti più affascinanti che si possono notare passeggiando per Berlino Est. Uno degli elementi che fanno parte del tour Good Bye Lenin – La Berlino della DDR.

In questo articolo ti porto a scoprire le opere che si trovano a Mitte nella zona intorno ad Alexanderplatz, un tempo vetrina e centro della DDR.

 

Fregio Alexanderplatz

 

 

L’arte realsocialista nell’architettura e nello spazio pubblico

 

A partire dal 1952, la DDR intraprese un ambizioso programma per integrare l’arte nell’architettura come parte integrante della costruzione di edifici amministrativi, culturali e sociali.

Questa iniziativa si traduceva nell’allocare fino al due per cento del budget totale per la costruzione di questi edifici alla progettazione artistica, con l’obbligo che le opere risultanti rispettassero lo stile del cosiddetto “realismo socialista”.

Inizialmente, le opere d’arte erano spesso strumenti di propaganda, enfatizzando la felicità dei lavoratori e contadini della DDR o celebrando gli eroi del marxismo.

Tuttavia, nel corso del tempo, queste opere persero gradualmente la loro carica politica, diventando meno ideologiche e più aperte a espressioni artistiche varie, inclusi elementi figurativi, astratti e decorazioni pittoriche. Questo si nota anche nel nostro Tour ad Eisenhüttenstadt, la prima città socialista in Germania.

Secondo lo storico dell’arte Arnold Bartetzky, a differenza dell’arte nell’architettura della Germania Ovest, quella della DDR aveva uno standard artistico più elevato e svolgeva un ruolo più significativo nella pianificazione urbana olistica.

Con la riunificazione, molti edifici furono demoliti o modificati, mettendo a rischio molte opere d’arte. Alcune trovarono nuove collocazioni, mentre altre scomparvero o furono distrutte deliberatamente.

 

Scultura Rotes Rathaus

A SPASSO PER ALEXANDERPLATZ: LE OPERE D’ARTE

Questa volta la curiosità mi ha portato sulle tracce delle opere d’arte commissionate dall’allora DDR per „decorare“ la città in stile socialista, un giro che ho ridotto solo ai dintorni di Alexanderplatz, a parte un edificio nella zona di Karl-Marx-Allee.

 

Mosaico „Unser Leben“ (Nostra vita) – Haus des Lehrers

Sicuramente l’opera più famosa e visibile. Il governo commissionava a famosi artisti vere e proprie opere d’arte che non avevano solo uno scopo estetico, bensì di contenuto rivolto al quotidiano degli abitanti. Oggi diremmo ideologico, come se fosse qualcosa appartenente al passato, ma lo stesso lo sono i cartelloni pubblicitari o le insegne delle marche di prodotti di uso comune.

Questo mosaico è l’opera più importante di Walter Womacka, uno dei massimi artisti di quell’epoca. L’opera si estende sul piano 3 e 4 di Haus des Lehrers destinati alla Biblioteca centrale della pedagogia con ben 650 mila scritti. Il mosaico è composto da 800 mila pezzi ed è uno dei più grandi d’Europa.

La costruzione della nuova Alexanderplatz socialista iniziò nel 1964 proprio con la costruzione del centro pedagogico Haus des Lehrers, progetto del celebre architetto Hermann Henselmann. L’edificio di 54 metri di altezza, fatto di acciaio, cemento e vetro, è stato collocato quasi esattamente nel punto in cui si trovava l’edificio dell’associazione degli insegnanti del 1908 fino alla seconda guerra mondiale. Fino al 1990, Haus des Leherers ha funzionato principalmente come un centro culturale, educativo e informativo per educatori.

 

Il mosaico di Womacka "Unser Leben" ad Alexanderplatz

 

Bassorilievo „Der Mensch überwindet Zeit und Raum“ (L’essere umano supera il tempo e lo spazio) 

Anche questa opera è di Walter Womacka, che si era ispirato al primo viaggio spaziale. Protagonista fu il cosmonauta (così nella DDR si chiamavano gli astronauti) Juri Gagarin, il primo essere umano a volare nello spazio a bordo della Vostok 1 nel 1961.

L’edificio Haus des Reisens (Casa del viaggio) è stato costruito fra il 1969 e il 1971 e ospitava all’interno la direzione dell’Agenzia viaggi della DDR e quella della compagnia aerea di Stato, Interflug.

Per nostra fortuna, nel 2013, questo edificio è stato messo sotto protezione dei Beni Culturali per la sua importanza storica e quindi salvato dalla demolizione.

 

Bassorilievo „Der Mensch überwindet Zeit und Raum“ di Womacka ad Alexanderplatz

 

Fregio „Presse als Organisator“ (La stampa come organizzatore) 

Nella parte est di Alexanderplatz si trova l’edificio di 17 piani: Haus des Berliner Verlages (Casa dell’Editrice berlinese), costruito tra il 1970 e il 1973.

Qui si pubblicavano diversi quotidiani e magazine fra cui “Berliner Zeitung” e “BZ am Abend”. Annesso all’edificio Haus des Lehrers c’è un padiglione di due piani: Das Pressecafé.

Ai tempi della DDR questa caffetteria era un popolare luogo di incontro di giornalisti e corrispondenti. Qui si trovavano anche molte pubblicazioni della stampa internazionale che altrimenti erano difficili da reperire nella DDR.

Esternamente Das Pressecafé e’ riconoscibile anche per il fregio ornamentale che si estende lungo le facciate dal titolo: “Die Presse als Organisator” (La stampa come organizzatore”). L’opera e’ lunga 76 metri e alta 3,50 metri ed e’ del pittore Willi Neubert.

 

Die Presse als Organisator Alexanderplatz

 

Portale „A- Teppich“ della Zentral-und-Landesbibliothek 

Sempre nelle vicinanze di Alexanderplatz si trova una delle biblioteche più importanti in città: la Zentral- und Landesbibliothek Berlin (ZLB) è la biblioteca pubblica centrale dello Land di Berlino. Il portale d’entrata è una delle opere del periodo DDR.

Si chiama „A-Teppich“ (Il tappeto A) ed è dello scultore Fritz Kühn.

Perche’ „A-Portal“?

Il portale è composto di 117 variazioni grafiche della lettera A! Simbologia come tratto di unione fra il passato ed il presente.

 

Il portale di entrata della biblioteca statale Zentral und Landesbibliothek

 

Vetrata “Aus der Geschichte der deutschen Arbeiterbewegung” (Dalla storia del movimento operaio)

Anche questa opera del 1964 è di Walter Womacka e si trova all’interno di uno dei palazzi del potere della DDR, la sede dell’allora Consiglio di Stato (Staatrat).

Un tempo aveva di fronte il Palast der Republik (sede del parlamento della DDR) e ora al suo posto Humboldt Forum, la ricostruzione del Palazzo degli Hohenzollern . L’altro scherzo dei tempi è che che questo palazzo è oggi sede di una scuola privata per manager.

Dal momento che si trova sotto tutela dei Beni Culturali dal 1993, i futuri managers devono convivere con la vetrata di Womacka che si estende su due piani e che rappresenta alcune tappe della storia del movimento operaio.

Non è finita, perché un portale originale del Palazzo degli Hohenzollern fu praticamente fatto diventare l’entrata principale dello Staatsratgebäude. Anche in questo caso la scelta fu simbolica e riporta alla Rivoluzione di Novembre del 1918.

 

La vetrata ad opera di Walter Womacka nello Staatratsgebäude, sede del consiglio di Stato della DDR

Foto Pierluigi Colombini

 

Mosaico „Der Mensch, das Mass aller Dinge“ (L’essere umano, la misura di tutte le cose)

Nemmeno a dirlo, anche questa opera del 1968 è di Walter Womacka.

In origine si trovava sulla facciata del Ministero dell’edilizia della DDR di fronte alla Zentral- und Landesbibliothek Berlin.

Un mosaico nel tipico stile del realismo socialista alto 15 metri, Womacka si ispirò a Leonardo Da Vinci.

Dal momento che tutto il complesso in cui si trovava il Ministero dell’edilizia è in fase di demolizione, dal 2013 questa opera ha trovato una nuova “casa” a pochi metri da dove era in origine: vicino al ponte Jungfern.

 

Opera di Womacka sulla facciata di un edificio residenziale vicino Alexanderplatz

 

Sculture “Aufbauhelferin” e “Aufbauhelfer”

Nel piazzale davanti al Municipio di Berlino, il “Rotes Rathaus” (il municipio rosso) si posso vedere due sculture raffiguranti un uomo ed una donna lavoratori.

Le due sculture si chiamano rispettivamente “Aiutante della Ricostruzione” (una con il termine declinato al maschile e l’altra al femminile).  Originariamente nel 1952 la collocazione di queste due figure sarebbe dovuta essere Strausberger Platz sul viale che allora portava il nome di Stalinallee (oggi Karl-Marx-Allee) con il titolo “Via le macerie I e II”.

Nel 1958 al termine della ricostruzione del Rotes Rathaus si opto’ per collocare le due statue nello spazio davanti all’edificio.

Le due sculture sono opera di Fritz Cremer. Come professore all’Università delle Arti Applicate di Vienna, si era fatto un nome nel 1946-1950 con i memoriali alle vittime naziste. Nel dopoguerra si era trasferito a Berlino est per partecipare, come molti artisti e intellettuali nei primi anni ’50, alla costruzione del socialismo.

 

Aufbauhelferin Municipio di Berlino

 

Scultura “Bauarbeiter” (lavoratore edile)

Nel 1968, Gerhard Thieme riceve l’incarico dal Comitato Esecutivo Federale della FDGB, l’organizzazione sindacale della DDR  e dall’Unione Industriale dell’Edilizia e del Legno di creare una “scultura in bronzo di un operaio edile” alta 4 metri.

Si trova in una posizione un po’ nascosta nella Karl-Liebknecht-Straße, all’altezza di Hirtenstraße. Proprio davanti al Haus des Berliner Verlages , ex edificio della casa editrice berlinese, su cui si trova il fregio ““Die Presse als Organisator” (La stampa come organizzatore”).

 

Bauarbeiter scultura Alexanderplatz

 

Vetrata “Lenin in Deutschland” (Lenin in Germania)

Nel 1969, l’edificio della Alte Bibliothek (vecchia biblioteca) in Bebelplatz, passò all’Università Humboldt e divenne sede della sezione Marxismo-Comunismo.

In ricordo degli studi letterari di Lenin in questo luogo, l’artista Frank Glaser creò nel 1968 una vetrata colorata per la Grande Sala di Lettura, ribattezzata “Sala Lenin”. Dietro di lui stanno Marx ed Engels, così come sono stati raffigurati migliaia di volte sugli striscioni delle manifestazioni annuali del Primo Maggio nella DDR.

La finestra è una delle poche raffigurazioni sopravvissute all’iconoclastia del 1990.

 

Vetrata Lenin Alte Bibliothek

Foto Pierluigi Colombini

 

Sculture Marx-Engels-Forum

La celebre scultura in bronzo che raffigura Marx e Engels si trova proprio a due passi da Alexanderplatz.

La scultura è la parte centrale di un complesso commemorativo che comprende altri elementi di materiale diverso: una parete in rilievo realizzata in marmo bulgaro da Werner Stötzer. Mostra gruppi di persone nel mondo del primo capitalismo. In contrasto con questo sono i rilievi in bronzo di Margret Midell: scene di vita in una società liberata. Tra il rilievo e il duo di filosofi ci sono stele in acciaio con documenti fotografici del movimento operaio.

Il complesso commemorativo è stato progettato da un collettivo di artisti e realizzato nel 1986. Da allora porta il nome di Marx-Engels-Forum.

Il Marx-Engels Forum è un’area monumentale protetta.

Nel 2010, il Marx-Engels Forum è “scomparso” per far posto ai lavori di costruzione del prolungamento della linea U5 della metropolitana. Il complesso scultoreo era stato trasferito in un angolo della stessa area.

Dal 2022 il Marx-Engels-Forum è tornato alla sua posizione originale tra la Torre della TV e il ricostruito Palazzo di Berlino, l’Humboldt Forum.

In precedenza lo spazio era occupato dal Palace der Republik (il Palazzo della Repubblica), in cui una piccola parte era destinata al parlamento della DDR e il resto ospitava strutture gastronomiche, culturali e del tempo libero aperte al pubblico.

 

Marx-Engels-Forum

Foto Pierluigi Colombini

 

Rilievi in bronzo Karl Marx e Karl Liebknecht

Questi due rilievi in bronzo si trovano sul lato della entrata principale della Scuola di Musica Hanns Eisler (HFM).

L’edificio originale risale al 1901 ed era adibito alle scuderie reali, proprio di fronte al Palazzo prussiano (oggi Humboldt Forum) e sulle rive della Sprea.

Nel 1945 il complesso aveva subito troppi danni e quindi si decise di ricostruire l’edificio in forma semplificata e di estenderlo lungo la Breite Straße. Di conseguenza, la parte finale dell’edificio appare piuttosto semplice rispetto ai primi anni.

Nel 1988, il governo dell’allora DDR fece installare due rilievi in bronzo per i 70 anni della Rivoluzione di Novembre del 1918/19 e commemorare quindi anche Karl Marx e Karl Liebknecht (fondatore del partito comunista tedesco insieme a Rosa Luxenburg) realizzati dallo scultore Gerhard Rommel al posto delle due fontane a muro precedenti.

 

Rilievo Karl Marx

 

Rilievi “Monumento ai costruttori del centro città”

Anche questa opera si trova nei pressi di Alexanderplatz e come tante altre, rappresenta lavoratori e lavoratrici. È stata eretta nel 1972 e l’autore è Gerhard Rommel.

I sei rilievi rettangolari in bronzo e di diverse dimensioni raffigurano operai in piedi, seduti, al lavoro, che mangiano e festeggiano. Gli otto tondi in rilievo mostrano ritratti idealizzati sempre di operaie e operai edili.

 

Monumento Alexanderplatz

 

Scopri con noi la Berlino Est della DDR

Abbiamo diversi tour che ti portano sulle tracce della storia e della vita dei berlinesi nella DDR. I luoghi simbolo e i quartieri in stile socialista con il Tour Good Bye Lenin – La Berlino della DDR.

Con il Tour Berlino autentica II visiteremo il quartiere di Pankow, un tempo sede delle elite governative e il quartiere di Prenzlauer Berg, durante la DDR centro delle opposizioni e dopo la caduta del muro uno dei luoghi principali della Berlino antagonista fino ad una completa trasformazione in zona residenziale benestante.

Il Tour di Eisenhüttenstadt, un tempo Stalinstadt, ci porta in quella che è stata definita la “prima città socialista in Germania”. Leggi qui il nostro racconto su Eisenhüttenstadt.

 

 

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