Cosa resta della DDR nella Berlino di oggi
COSA RESTA DELLA DDR NELLA BERLINO DI OGGI
Che tracce ha lasciato il defunto stato della DDR nella Berlino moderna? Di ogni genere e tante! L’immagine della citta’ e’ anche caratterizzata dall’eredita’ lasciata dai 40 anni di DDR. Non solo monotoni Plattenbauten ma anche tracce artistiche del realismo socialista. Tracce che si trovano ad ornamento di edifici, ora, storici o amministrativi. Walter Womacka e’ l’artista forse piu’ conosciuto, la settimana scorsa e’ stata inaugurata una seconda volta una sua opera.
Walter Womacka e’ morto nel 2010 ed e’ considerato il rappresentante del realismo socialista nell’arte, le sue opere hanno caratterizzato fortemente l’immagine di Berlino est.
La settimana scorsa e’ stata inaugurata dopo 45 anni e, per la seconda volta, il dipinto di 90mq “Der Mensch, das Mass aller Dinge” (“L’individuo, la misura di tutte le cose”). In origine si trovava su una parete esterna dell’edificio sede del Ministero dell’edilizia della DDR. L’opera e’ stata salvata dalla demolizione dalla Wohnungsbaugesellschafft di Berlino-Mitte ed ora copre la facciata di un Plattenbau a due passi dal sito originale in cui si trovava.
LE OPERE DI WOMACKA E LE TRACCE DELLA DDR AD ALEXANDERPLATZ
Altre opere di Womacka sono sotto gli occhi di tutti, quando, ad esempio giriamo per Alexanderplatz: il famoso murale che abbraccia Haus des Lehrers “Unser Leben” (“la nostra vita”), la fontana nel centro della piazza “Brunnen der Völkerfreundschaft” (la fontana dell’amicizia dei popoli), il bassorilievo che si trova su una facciata del Haus des Reisens “Mensch und Raum” (l’uomo – nel senso di individuo – e lo spazio). Queste sono solo alcune delle opere che ancora oggi si possono vedere a cielo aperto.
Ma a parte Womacka, girando sempre nelle vicinanze di Alexanderplatz, proprio nella zona piu’ frequentata dai turisti, ci sono altre testimonianze di quel periodo che facevano da ornamento a “Berlino capitale della DDR” (cosi’ allora si chiamava Berlino est): la striscia di bassorilievi di Gerhard Thieme
su un lato esterno del Nikolaiviertel che mostra chiaramente il racconto della storia partendo dalla seconda guerra mondiale alla nascita del nuovo stato e la ricostruzione di Berlino.
Sempre di Thieme e’ il bassorilievo che da il benvenuto nel Nikolaiviertel, ricostruito nel 1987 fra copie fedeli agli originali ed edifici Plattenbau: Berlino – citta’della pace.
Non lontano in Karl-Liebknecht-Strasse, vicino alla sede del quotidiano “Junge Welt” (era all’epoca l’organo di stampa della federazione giovanile della DDR, oggi e’ un quotidiano di sinistra), si trova la scultura in bronzo: “Bauarbeiter” (lavoratore edile) ed e’ sempre di Thieme.
Ma la parte est di Berlino e’ piena di sculture e cose simili, sono sparse un po’ ovunque ed era una cosa tipica inserire opere artistiche all’interno del paesaggio urbano.
Sicuramente chi di voi e’ stato a Berlino almeno una volta sara’ passato attraverso il Marx-Engels Forum, praticamente fra Nikolaiviertel e il duomo di Berlino (cosi’ indicaticamente) e avrete visto le due statute che rappresentano Marx e Engels. Per ora spostate dal punto in cui erano in origine a causa dei lavori per l’ampliamento della metropolitana U55.
Un altra opera murale che non passa di certo inosservata, per dimensioni, e’ quella che si trova sulla facciata del Finanzministerium (a pochi passi da Checkpoint Charlie) che da su Leipziger Strasse: un murale di Max Lingner dal titolo inequivocabile “Aufbau der Republik” (costruzione della Repubblica).
Indipendentemente dai gusti e valutazioni personali, trovo sempre molto interessanti testimonianze e tracce del passato di Berlino. Scoprire di cosa si tratta e conoscere il contesto storico che sicuro aiuta ad entrare in contatto con la citta’ in modo meno superficale.
Del resto esistono ancora due Berlino, due citta’ che per oltre 40 anni hanno avuto due sviluppi identitari differenti, due culture, due mentalita’, due vite, due sistemi. E le strade di Berlino sono come un libro a cielo aperto!