Hohenschönhausen e il villaggio della Stasi
LE PRIGIONI DELLA STASI, MA NON SOLO
Ciò che che vale per Berlino nel suo insieme, vale allo stesso modo per tutte le sue singoli parti (distretti, quartieri e frazioni), dalle quali si è sviluppata la metropoli odierna. E questa dovrebbe essere l’ottica con cui avvicinarsi alla scoperta di Berlino. Un distretto spesso ignorato anche da chi qui ci vive, o ricordato solo per le prigioni della Stasi, è Hohenschönhausen.
Andarci è come scoprire un altro mondo che sempre Berlino è. Con un semplice giro a piedi o in bicicletta, ho trovato tutte le tracce dei periodi storici fondamentali della città e non solo questo, bensì anche caratteristiche urbane, paesaggistiche e architettoniche che rendono Berlino così particolare.
Raggiungere Hohenschönhausen è facilissimo e in fin dei conti non è così lontano da Alexanderplatz. Questo è il distretto più giovane di Berlino e risale al 1985. Con la riforma dei distretti del 2001 è stato inglobato in quello di Lichtenberg. Il nome viene da una delle località che fa parte del distretto: Alt-Hohenschönhausen.
IL LAGO ORANKESEE E IL PAESAGGIO DI HOHENSCHÖNHAUSEN
L’unione degli antichi villaggi Hohenschönhausen, Malchow, Wartenberg, Falkenberg risalenti agli anni intorno al 1230 e il quartiere Neu-Hohenschönhausen costruito negli anni ’80 dalla DDR, formano il distretto Hohenschönhausen.
Prendendo il tram M4 da Alexenderplatz si può scendere a Buschallee e iniziare la passeggiata, il paesaggio urbano cambia immediatamente e non sembra più di stare in una metropoli.
Percorrendo Orankestrand, dopo pochi metri di bosco, la stradina si apre su un lago, Orankesee, con tanto di spiaggia e attrezzature balneari! Intorno al lago stradine con ville e tanto verde. Questa zona non merita solo per il paesaggio e le suggestive ville ma anche per la storia: fino alla caduta del Muro di Berlino, questa zona (e alcune altre di questo distretto) erano ermeticamente “nascoste” al pubblico.
IL “VILLAGGIO DELLA STASI”
Qui avevano il loro “rifugio privato” i funzionari della Stasi (Ministero per la sicurezza di Stato) ai quali lo Stato assegnava le varie ville. Non è finita qui, non tutte queste ville erano adibite ad abitazioni, altre erano utilizzate dalla Stasi come uffici amministrativi o altre funzioni.
È il caso della villa progettata nel 1932 del famoso architetto tedesco Mies van der Rohe (Oberseestraße 60) e che durante gli anni della DDR fu utilizzata dalla Stasi come cucina, deposito di biancheria e appartamento del custode. Oggi è un monumento dell’architettura e ospita anche esposizioni d’arte. La bella villa bianca di fianco era del figlio di Erich Mielke, ministro della Stasi dal 1957 al 1989.
Una volta usciti da questo quartiere di ville immerso nel verde, il paesaggio cambia di nuovo e si “ritorna” nella città e fanno la loro comparsa i Plattenbauten edificati dalla DDR negli anni ’80 (fino alla caduta del Muro, furono costruiti oltre 30 mila appartamenti con il sistema del Plattenbau). Dopo pochi passi, il panorama cambia nuovamente e ci si ritrova nell’antico villaggio Alt-Hohenschönhausen.
ALT-HOHENSCHÖNHAUSEN: COSA VEDERE
– Taborkirche: la chiesa in stile romanico costruita intorno al 1230 ed è l’edificio più antico del distretto.
– Castello di Hohenschönhausen: con “castello” si intende villa padronale. Il primo castello fu costruito fra il 1300 e il 1500. Fino al 1929 si sono susseguiti diversi proprietari. Alla fine del 1800 fu cambiata completamente la struttura dell’edificio. Dal 1998 il castello è gestito dall’Associazione “Castello di Hohenschönhausen” e viene utilizzato per mostre e eventi culturali. Al momento è chiuso per lavori di restauro.
– La vecchia scuola del villaggio: risale al 1810 e poi in seguito modifcata e ampliata. Nel 1930 i locali della vecchia scuola furono utilizzati dalla polizia. Dopo la seconda guerra mondiale e fino agli anni ’70, l’edificio tornò ad essere una scuola. Oggi è inutilizzato ed è patrimonio monumentale della città. Alle spalle della scuola, i Plattenbauten degli anni ’80. Una immagine, questa, tipica del contrasto architettonico di Berlino.
Passata la vecchia scuola, si apre uno stradone molto ampio, Wartenberger Strasse e qui il paesaggio è un po’ desolante, sembra di essere in una pampa urbana. Il panorama che si ha di fronte è quello di Plattenabauten anni ’80 in rovina. Si tratta del quartiere costruito per i lavoratori stranieri, chiamati nella DDR “Vertragsarbeiter” e nella BRD “Gastarbeiter“.
Proseguo lungo questo paesaggio di relitti della DDR, perché sono alla ricerca di un’altra piccola perla architettonica: Siedlung Bruno Taut.
Si tratta di una Gartenstadt (città giardino) progettata da Bruno Taut che con i suoi lavori ha caratterizzato l’architettura di Berlino fra gli anni ’20 e gli anni ’30. Suoi sono anche Gartenstadt Falkenberg e Hufeneisensiedlung, tutti e due fanno parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Dopo aver visitato questo piccolo paradiso all’interno della pampa realsocialista, inizio il percorso per tornare verso Alexanderplatz che passa per una zona interdetta, quella in cui si trovavano le prigioni politiche della Stasi. Ma di questo parlerò nella seconda parte.