La Potsdamer Platz degli anni d’oro
GLI ANNI GLORIOSI DI POTSDAMER PLATZ
Potsdamer Platz è conosciuta da tutti come il simbolo della Berlino moderna o, meglio, della “nuova Berlino”. L’area che identifichiamo con la Daimler-City e il Sony-Center sorge su quella di una Potsdamer Platz del passato di cui non è rimasto praticamente nulla (o quasi). Una piazza distrutta due volte: dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e dopo dalla presenza del Muro di Berlino per ben 30 anni. In quegli anni Potsdamer Platz era una terra di nessuno all’ombra del Muro, una zona di passaggio per i berlinesi dell’Ovest che con l’auto partivano da Wedding per raggiungere Kreuzberg. Eppure qualche testimonianza della “antica” Potsdamer Platz è sopravvissuta.
Weinhaus Huth – l’unico edificio originale che ci ricorda il passato. Fu costruito tra il 1911 e il 1912. Originariamente si chiamava “Weinhaus C. Huth & Söhnes” ed era il non plus ultra della gastronomia berlinese, al pian terreno c’era il negozio di vini e al primo piano il ristorante con un locale per eventi. Weinhaus Huth insieme a Haus Vaterland avevano dato a Potsdamer Platz la fama di centro del divertimento e della vita notturna.
Una curiosità che riguarda un cameriere del Weinhaus Huth: all’inizio degli anni ’30 uno dei camerieri aveva un cognome tristemente conosciuto, Alois Hitler.
Alois era proprio il fratellastro di Adolf Hitler che, dopo aver lavorato al Winhaus Huth, aprì il suo bar Café Alois e arrivò a definirsi “l’unico vero Hitler”. Finita la Seconda Guerra Mondiale, il cognome gli divenne troppo pesante da portare e fece domanda ufficiale per cambiarlo, diventando così Alois Hiller.
POTSDAMER PLATZ: UN PO’ DI STORIA
Finita la Seconda Guerra Mondiale, Weinhaus Huth si ritrovò nel settore inglese confinante con quello sovietico. Nel 1961, con la costruzione del Muro, Potsdamer Platz diventò improvvisamente una zona di periferia e furono abbattuti anche gli ultimi resti degli edifici d’epoca. Qualche anno più tardi, l’edificio fu acquistato dall’amministrazione del distretto di Tiergarten che lo riutilizzò costruendovi degli appartamenti popolari da dare in affitto.
Con la caduta del Muro Potsdamer Platz è tornata a far parte del centro della città e Weinhaus Huth ha ripreso la sua funzione di locale gastronomico e di attrazione turistica. Inoltre per tutti gli appassionati d’arte contemporanea, all’interno del Weinhaus Huth è aperta la mostra Daimler Art Collection.
Hotel Esplanade – il simbolo degli anni d’oro di Berlino (il decennio precedente alla presa del potere del nazionalsocialismo). Hotel Esplanade fu costruito fra il 1907 e il 1908. Negli anni ’20 vi soggiornavano personaggi come Greta Garbo e Charlie Chaplin. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale avevano distrutto quasi completamente l’hotel. Le parti rimaste agibili continuarono ad essere utilizzate come sala da ballo e ristorante. Negli anni del muro l’Hotel Esplanade fu utilizzato anche per girare scene di film che sono entrati nella storia del cinema come “Cabaret” di Bob Fosse con Liza Minelli e “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders.
Oggi i resti dell’Hotel Esplanade sono diventati monumento e sono visibili riparati da una vetrina all’interno dell’area del Sony Center.
Verkehrsampel – il semaforo situato a Potsdamer Platz non è originale ma un duplicato che, comunque, ci ricorda che negli anni ’20 la piazza era diventata una delle zone più trafficate e frequentate della città. Questo semaforo è stato il primo costruito a Berlino e, a differenza di quelli a cui siamo abituati, ha le tre luci poste orizzontalmente e non verticalmente. La funzione di questo storico “Verkehrsampel” finì con la costruzione della S-Bahn sotteranea e fu così smontato nel 1937.
Se state organizzando una vacanza a Berlino e siete curiosi di conoscere la storia di Potsdamer Platz, è possibile prenotare la visita guidata organizzata da Berlin Kombinat Tours.
Daimler Contemporary
Haus Huth
Alte Potsdamer Straße 5, Berlin
Orari di apertura:
tutti i giorni dalle 11 alle 18
Per maggiori informazioni: sito
il complesso della Potsdamer Platz, che si prefigge di assumere un ruolo di riferimento e di coagulo per l’intera città, emblema delle direttive urbanistiche della Berlino del nuovo millennio, rischia, come tanti interventi progettuali a più mani, di restare un insieme di progetti parziali più o meno integrati, complessivamente anonimi e privi di identità urbanistica, storica, culturale, specchio delle contraddizioni proprie e della moderna società.