VIVERE NELLA DDR: KERSTIN E LA BERLINO DEL MURO

Fare la guida turistica non mi dà solo la possibilità di conoscere tantissime persone che vengono a visitare Berlino, ma è anche un’opportunità per entrare in contatto con le tantissime colleghe berlinesi da tutto il mondo che raccontano le infinite storie ed aneddoti su questa città.

Durante un tour con le Trabant ho conosciuto Kerstin, una guida tedesca che ha vissuto metà della sua vita nella allora DDR.

Ascoltare i racconti e i ricordi di persone che hanno vissuto sia a Est che a Ovest mi ha restituito una visione meno semplicistica e più sfaccettata della storia delle due Berlino.

In fondo la storia è anche l’insieme delle storie delle persone comuni.

Non è un caso che la storia della città di Berlino è più caratterizzata dalle storie ed azioni delle “piccole persone”: la sua struttura architettonica, tutt’altro che monumentale e rappresentativa in senso classico, ne è una dimostrazione.

Ed ecco Kerstin e la sua vita nella DDR.

Vivere nella DDR, intervista

DA ERFURT A BERLINO EST, FINO ALLA BERLINO DI OGGI

Nel 1983 Kerstin si è trasferita da Erfurt a Berlino Est per concludere la formazione come accompagnatrice turistica. In precedenza aveva studiato da interprete, professione che continua anche oggi a praticare insieme a quella della guida turistica.

Sei originaria di Erfurt, come era all’epoca della DDR? Sappiamo in genere di Berlino capitale della DDR come vetrina di quel sistema, ma come era il resto dietro la vetrina?

Sì certo, Berlino era la vetrina della DDR. Del resto anche ciò che offriva Berlino era migliore. Quando qualcuno per motivi di lavoro doveva andare a Berlino, gli amici chiedevano sempre: “mi puoi portare questo, mi porti quello”, e così via!

Berlino est ai tempi della DDR

Come ti è sembrata Berlino quando ti sei trasferita?

Berlino aveva sicuramente un certo fascino che bene o male ha anche oggi: si incontravano tante persone e in un certo modo venivi anche a contatto con l’occidente, ad esempio quando i soldati alleati venivano di qua con le loro famiglie, o i gruppi di turisti a cui facevo da guida. Di curiosità ne avevamo! 

Eri mai stata a ovest?

No, per niente.

Come era la vita con il Muro?

Dipende anche un po’ dove abitavi, se vicino al confine oppure no.

Fra l’altro chi abitava vicino al confine sottostava ad una particolare giurisdizione: ad esempio, se si voleva fare visita a qualcuno che abitava vicino al confine, bisognava avere un permesso.

Io ho cercato di accettarlo. Il problema è quando si riduce la DDR alla Stasi e polizia e basta.

Ma comunque la DDR aveva anche dei lati positivi, partendo dal lato sociale: tutti potevano andare a scuola, avevi un appartamento, ad esempio i libri per la scuola erano molto molto economici, perché lo Stato li sovvenzionava, non come oggi dove se hai figli e prendi Hartz IV (sussidio sociale), per comprare loro i libri devi andare all’ufficio del lavoro ed elemosinare per i libri.

Cosa pensi della definizione “Ostalgie” (nostalgia dell’est) che hanno inventato i media?

Ah, alcuni esagerano con questa definizione. In fin dei conti è stata una parte importante della nostra vita.

Il muro di Berlino, una vista particolare

La caduta del Muro: come l’hai vissuta? Ancora non ho conosciuto un berlinese dell’est che in quella notte è corso verso il confine!

Quella sera ero a casa e stavamo guardando il telegiornale.

Vicino a casa c’era una stazione della polizia, ci siamo affacciati e improvvisamente era completamente illuminata, cosa che non avevamo mai visto.

Abbiamo quindi appreso della caduta dal Muro dal telegiornale.

Poi sono andata a dormire, non ci ho più pensato, dovevo svegliarmi presto. Poi mio marito mi dice: “Hey, il Muro è aperto!”

E da quel momento non sono più riuscita a dormire!

E quando sei andata a ovest?

Dopo un paio di giorni. Dovevamo comunque passare dalla polizia per i visti, e appena siamo usciti ci ha fermato la tv italiana!

E avete ritirato i Begrüßunggeld (soldi di benvenuto)?

Li abbiamo presi!

Sì era un po’ una situazione assurda, dovevamo stare tutti in fila davanti ai posti installati dalla banche subito passato il confine.

Uno dei momenti subito dopo la Caduta del muro di Berlino

Come hai vissuto la “Wende” (la fase che seguì la caduta del Muro e che portò alla Riunificazione)? 

È stata una fase in cui i cittadini della DDR dovevano improvvisamente imparare a vivere in un altro sistema, completamente diverso.

C’erano altre leggi e soprattutto nessuno aveva detto cosa si doveva fare e come. Dovevamo arrangiarci per conto nostro.

Ho letto che in questa fase molte persone dell’est sono state licenziate per essere sostituite con personale proveniente dell’ovest.

Si deve vedere a Dresda nei tribunali, da dove i giudici vengono, non da quelle regioni bensì dalla Baviera.

Come mai?

Mah, anche oggi avrei da ridire in merito alla differenza di stipendio. Purtroppo all’epoca c’è stata anche molta arroganza da parte dell’ovest.

Non hanno mai capito che con due anni di formazione avevamo un mestiere, per l’amministrazione dell’ovest erano tre anni ma da noi erano due.

Avevamo un sistema scolastico e di formazione diverso e studi che all’ovest venivano fatti al termine del percorso di formazione, noi li avevamo all’inizio.

Questo è il motivo per cui a tante persone della DDR non fu riconosciuta la professione studiata. Tutt’ora non capisco il motivo della differenza di paga a parità di lavoro e mansioni.

Come è cambiata Berlino dalla Runificazione?

Ci sono stati molti cambiamenti: gli edifici sono stati sanati. Io viaggio sempre da est a ovest, una possibilità che allora non potevo nemmeno immaginare!

Berlino est oggi, la ristrutturazione di tanti edifici

Il risanamento degli edifici berlinesi è spesso associato al fenomeno della „gentrificazione“.

Penso che il Luxussanierung (lavori edili apportati agli edifici per farli salire di valore e quindi gli affitti aumentano esponenzialmente) sia orribile, persone che da sempre in queste zone hanno vissuto e vengono sbattute fuori con tutti i trucchi e metodi.

Fino a pochi anni fa i media hanno cercato di mettere in cattiva luce Marzahn. Ma Marzahn è anche una bella zona, e ultimamente si è iniziato a parlare anche di questo. Io vivo qua dagli anni 80 e mi sono subito trovata bene.

Tu eri iscritta al partito SED?

Sono stata nel FDJ (federazione dei giovani nella DDR). Ne sono però uscita.

Diciamo così, facevo la guida per gruppi dall’ovest, e di sicuro ti controllavano. Quando volevi fare qualcosa ti controllavano.

C’erano molte scolaresche dall’ovest e dovevo raccontare quello che mi veniva detto. Tutto ciò non mi piaceva. Io immagino che controllassero anche chi aveva parenti all’ovest che regolarmente venivano a est per far visita.

Cosa ne pensi delle pedane panoramiche messe ad ovest alle spalle del muro per portare i turisti a dare un’occhiata dall’altra parte (est)?

Ah sì, come ci si poteva sentire ad essere osservati cosi’? Ti sentivi come se stessi al Tierpark (lo zoo di Berlino est).

Il muro di Berlino, immagini particolari al tempo della DDR

I Plattebauten (termine usato a est per indicare gli edifici residenziali prefabbricati) visti con un occhio occidentale, sono sempre indicati come casermoni, tutti uguali, impersonali, standard.

Qui era il contrario: chi otteneva un appartemento nei Plattenbau era considerato fortunato.

Per la costruzione del quartiere di Marzahn e dopo quello di Hohenschönhausen e Hellersdorf sono venuti operai edili da tutta la DDR e hanno poi ricevuto uno di questi appartamenti che alla fine loro stessi avevano costruito.

Ah sì, una volta mentre giravo per una serie di Plattenbauten e facevo foto alle entrate perché ognuna di colore diverso, un signore davanti ad una di queste entrate mi guarda sospettoso e gli dico che ero incuriosita dai portoni colorati e lui: “Queste le ho costruite io”.

Una cosa che impressionava chi andava in visita nella parte est di Berlino era la penuria di locali pubblici.

Ad est eravamo abituati in altro modo e ad una diversa socialità.

Allora era molto comune trasformare i piani sotterranei dove in genere c’erano i lavatoi in partykeller.

Una mia zia aveva praticamente costruito un jugend club (un centro per giovani) e si portavano musica, bevande, ci si incontrava così.

Si facevano molte cose insieme non solo cose tipo grigliate o feste, ma ci si incontrava anche per aiutare a rinnovare casa, riparazioni e così via.

Anche tu avevi una Trabant?

Ne ho avuta una usata dopo la Wende (quindi dopo la caduta del Muro)!

1 commento

  1. lorenzo in 2. Settembre 2023 il 00:05

    👍👍👍

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